L'Uomo di Altamura

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Eclissatosi migliaia di anni fa nella grotta di Lamalunga, che lo ha conservato nel suo scrigno e lo ha riconsegnato a noi, oggi l'Uomo di Altamura ritorna a calcare la scena. Gli studi sulla datazione sono ancora in corso. Recenti accertamenti sul dna arcaico, recuperato da frammento di una scapola, lo collocano nel periodo Neanderthaliano e ulteriori studi potrebbero accertare che si tratta del "Neanderthal italiano".
 
Come finì l'Uomo di Altamura nella grotta di Lamalunga?
Probabilmente allora non percepiva l'agguato che quella grotta gli tendeva. Lo spaventava più la grandiosa voragine del Pulo, la cui calotta era improvvisamente sprofondata, aprendo al sole sulla parete settentrionale a strapiombo grandi cavità sgombre dai flussi pluviali, che diventarono i suoi ripari dalle fiere e dalle intemperie. Suoi co-evi abitavano la Murgia Franchini e avevano imparato a non avventurarsi, durante i periodi di piena, tra i canaloni gonfi d'acqua che confluivano nella grave di Faraualla. Leggende ancora vive raccontano di intere mandrie precipitate, con i loro

pastori, nel buco nero di Faraualla e rinvenute dopo giorni e giorni nel golfo di Taranto. Nell'antico canalone di Lamalunga l'Uomo di Altamura fu travolto dalle acque e fu scaraventato, attraverso uno pozzo che intercettava una galleria di scorrimento, a 30 metri dalla superficie, nella sala principale della grotta. Una successiva piena lo trasportò in un ramo secondario di assorbimento, dove rimase incastrato tra le stalattiti. L'acqua lo sommerse e ricamò sul suo scheletro, con l'alabastro, merletti di concrezioni a "cavolfiore". Attraverso gli altri pozzi e sospinte dai flussi stagionali, numerose carcasse di animali raggiunsero la grotta. L'acqua le depositò col limo, l'argilla rossa e la sabbia negli anfratti più segreti.
Oppure, è l'ipotesi alternativa, l'Uomo di Altamura è finito nella grotta mentre cacciava qualche preda.

Il C.A.R.S. (Centro Altamurano Ricerche Speleologiche), il giorno 07/10/1993, durante l'esplorazione della grotta di Lamalunga, fa una scoperta di rilevanza mondiale: "L'Uomo di Altamura", gli unici resti di scheletro umano intero del paleolitico. 
Morfologia della grotta:
Ossatura calcarea formatasi 130 milioni di anni fa costituita dal calcare di Bari e calcare di Altamura, da rocce di origine calcareo-arenacee (i tufi mazzaro, cozzoso, salso) a cui si alternano argille, depositi alluvionali e terre rosse formatesi tra 1 milione e 2 mila anni fa, coltivabili e concentrate nelle lame. All'ispessimento sovraorbitale si contrappone infatti quello posteriore in prossimità della nuca, che rimanda a fossili umani più arcaici. 
Il fossile dell'Uomo di Lamalunga è riconducibile ad un maschio adulto di 160-165 centimetri. E' integro nella struttura scheletrica ed è in ottimo stato di conservazione. 
Sulla datazione, attualmente gli studiosi ritengono - sulla base dello studio del dna arcaico - che il fossile di Altamura possa risalire al Periodo Neanderthaliano (intorno ai 40.000 anni fa).

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